Tanis
Necropoli di Tanis: |
Sorgeva sulla riva del ramo tanitico del Nilo, nel Delta orientale. Un tell vicino a San el Haggar, in una vasta ed arida pianura ove il vento solleva nubi di sabbia, è il luogo delle sue rovine, il più interessante del Delta. Nessun altro sito dell'Egitto, eccetto Karnak, ha dato tante sculture, ora in buona parte al museo del Cairo. Le costruzioni di cui si vedono le rovine non daterebbero che della XXI dinastia della quale Tanis fu la capitale, ma vi sarebbero stati utilizzati elementi provenienti da Avari e Piramses e sono stati trovati anche oggetti della V e VI dinastia. Una possente cinta rettangolare di mattoni, con un'altra in parte più interna in parte coincidente i cui mattoni hanno il marchio di Psusennes I (XXI dinastia) racchiude un campo di rovine in cui si vedono obelischi abbattuti, statue colossali, colonne, architravi. L'edificio principale è il grande tempio di Amon, di cui si possono faticosamente individuare la porta monumentale di Sheshonk III (XXII dinastia), rovine di un colonnato con capitelli palmiformi del Regno nuovo, una serie di obelischi abbattuti, muri e sculture per lo più di Ramses II con tre colossi dello stesso re e infine l'area del santuario. Inoltre a nord del tempio di Amon vi è il lago sacro, a est le rovine di un tempio di granito e fuori della cinta il tempio di Mut e Khonsu, noto anche come tempio di Anta, divinità cananea. In un angolo della cinta di Psusennè I, Montet ha ritrovato la necropoli sotterranea che, a parte la tomba di Tutankhamon, ha dato le uniche sepolture reali intatte. Si tratta di varie tombe a più camere decorate con rilievi ed iscrizioni, tra le quali quelle di Psusennes I (XXI dinastia), Osorkon III e Sheshonk III (XXII dinastia). Alcune erano state utilizzate come deposito di corpi provenienti da altre tombe: la tomba di Psusennè I conteneva sette corpi, tra cui quello di Sheshonk II, quella di Osorkon III conteneva invece il corpo di Takelot II. I preziosi sarcofagi di argento, le maschere d'oro e i gioielli funerari sono al Museo del Cairo Da "Guida alla civiltà dell'Egitto Antico" di Francesco L- Nera, ed. Mondadori |
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