Karnak
Si chiamava Ipetisur, "il luogo eletto"; era il santuario più importante spiritualmente - ed economicamente il più potente - a partire dagli inizi del Regno nuovo. E' stato notato che a Karnak si è costruito per quasi duemila anni, ed è certamente vero; peraltro il più di quel che si vede è sostanzialmente compreso tra il regno di Thutmosi I e quello di Ramses II, circa tre secoli. L'area di Karnak comprende i recinti templari di Amon, della sua sposa Mut e di Montu, il dio falco di Ermonti, da cui provenivano i principi tebani della XI dinastia. Il recinto trapezoidale, delimitato da una muraglia di mattoni, del tempio di Amon, di oltre quattrocento metri per circa seicento, è di gran lunga il più grande; al suo interno il tempio segue un asse che solo approssimativamente può essere detto da ovest ad est (in realtà quasi da nordovest a sudest). Dal lato meridionale del recinto, ossia a destra entrando, si staccava la via di sfingi che portava a sud al tempio di Luqsor, l'"harem meridionale di Amon". Nel recinto di Amon, oltre all'asse principale ovest-est, vi è anche un asse secondario ortogonale al primo, che supera la cinta circa a metà del lato meridionale e prosegue in un viale di sfingi fino al recinto di Mut, in asse con tempio di questa dea. Il recinto di Mut è a meno di quattrocento metri dalla cinta di Amon ed è un trapezio di circa duecentocinquanta per quattrocento metri. Il recinto di Montu, infine, che è il più piccolo, è un quadrato di circa centocinquanta metri, immediatamente a nord del recinto di Amon, e il tempio di questo dio è oriento da nord a sud. Da "Guida alla civiltà dell'Egitto Antico" di Francesco L- Nera, ed. Mondadori
Complesso monumentale di Karnak: |
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