VI Dinastia
2350-2200 a.C. (Antico Regno)
Manetone fa iniziare la VI dinastia da un Othoès che s'identifica con il Teti successore di Unis degli elenchi di Abido e Saqqara. Sempre Manetone indica Menfi come luogo d'origine della VI dinastia, ed infatti tutte le piramidi dei suoi sovrani sono situate nella zona di Saqqara a poche miglia l'una dall'altra. Fu proprio la piramide del terzo re, Pepi I, chiamata Mn-nfr, " (Pepi è) insediato e bello", a dare il nome alla grande città di Menfi in mezzo alla valle, di fronte a Saqqara. Non si sa perché Teti sia stato considerato il fondatore di una nuova dinastia, ma è pressappoco verso questo periodo che si manifesta in pieno l'importante trasformazione avvenuta nel carattere del regno egizio. Finita l'estrema centralizzazione del potere dei periodi precedenti, quando la più alta ambizione di un cortigiano era quella di ottenere una tomba all'ombra della piramide regale, la generosità del faraone riceveva ora un'ingrata ricompensa; le sue ricchezze incominciavano a esaurirsi mentre quelle dei nobili erano tanto aumentate ch'essi potevano quasi gareggiare con lui in potenza e importanza. Ovunque nelle vicinanze dei maggiori centri delle province erano sorti bellissimi cimiteri dove non solo i principi del luogo ma anche i loro dipendenti di grado più elevato cercavano di conferire alle proprie mastabe e alle tombe scavate nella roccia qualcosa dello splendore della capitale. Tuttavia benché avesse già preso salde radici tutta un'aristocrazia provinciale, non si deve supporre che il potere dei faraoni si fosse in alcun modo indebolito durante la VI dinastia. Essa al contrario conta fra i suoi sovrani alcuni dei più grandi nomi della storia egizia, a giudicare dal numero dei cartigli sparsi in tutto il reame e dall'eco, giunta fino a noi, delle loro imprese e del loro energico spirito d'iniziativa. E' vero che i monumenti alla loro memoria non possono stare alla pari come livello artistico con quelli della generazione precedente, e dimostrano anche scarsa originalità. L'esecuzione tecnica è scadente tanto che la maggior parte delle piramidi è crollata riducendosi a mucchi informi di rovine. E anche scomparso quel religioso fervore che aveva indotto la V dinastia a dedicare quasi tutte le proprie risorse alla glorificazione del dio sole. I Testi delle Piramidi che coprono le pareti delle camere sepolcrali mirano solo ad assicurare nell'oltretomba il benessere del re defunto, identificato con Osiride. Grande è l'abbondanza di documenti della VI dinastia giunti sino a noi. Da questi si deduce la tendenza generale al decentramento perché, anche se nominava a governatori delle province, o nomarchi, i più influenti personaggi provinciali (come Ibi nel nomo della Montagna della Vipera ), il faraone continuava a voler partecipare alla costruzione dei templi locali e ad arrogarsi il diritto di esentarne i dipendenti dagli obblighi più gravosi. Il Canone di Torino enumera, in accordo con gli altri elenchi, cinque faraoni (Teti, Userkara, Pepi I, Merenre I, Pepi II) dal regno più o meno lungo (fino ai 90 anni di Pepi II !), seguiti da altri otto re, giungendo alla cifra totale di 181 anni per l'intero periodo iniziatosi con Teti. Di questi successori di Pepi II sono conservati solo quattro nomi, mentre la lunghezza di cinque regni su otto ammonta in tutto a non più di dieci anni. Sembrerebbe così che la VI dinastia terminasse con questa serie di effimeri sovrani, se Manetone non avesse preferito concluderla con una regina, Nitòcris, che, al pari di Sebeknofru, ultima sovrana regnante nella XII dinastia, riuscì a conquistare con la violenza il trono dei faraoni. E' evidente come, alla morte del vecchio re Pepi II, seguirono immediatamente intrighi dinastici dai quali, come poi accadde durante la XII dinastia, trasse momentaneo vantaggio una regina.
Elenco dei re della VI dinastia
Nelle liste di Abido e Saqqara e nel Canone di Torino, "n°" è la posizione del nome all'interno dell'elenco.
Manetone | Lista di Abido | Lista di Saqqara | Canone di Torino | |||||
Nome | anni | Nome | n° | Nome | n° | Nome | n° | anni |
Othoes | 30 | Teti | 34 | Teti | 33 | Teti | 4.1 | ---- |
Userkara | 35 | Userkara | 4.2 | ---- | ||||
Phios | 53 | Meryra | 36 | Piopi | 34 | Meryra | 4.3 | 20 |
Methusuphis | 7 | Merenra | 37 | Merenra | 35 | Merenra | 4.4 | 44 (?) |
Phiops | 99 | Neferkara | 38 | Neferkara | 36 | Neferkara | 4.5 | 90 |
Menthesuphis | 1 | Merenra | 39 | Antyemzaef | 4.6 | 1 | ||
Nitocris | 12 | Nitokerty | 4.7 | ? |
I primi cinque di qesti re sono noti dai monumenti con i seguenti nomi:
Prenome Horo | Prenome Ra | Nome |
Sheteptowe | Teti | |
Userkara | ||
Merytowe | Neferzahor, più tardi Meryra | Piopi (Pepi I) |
Ankhkhau | Merenra | Antyemzaef |
Netjerkhau | Neferkara | Piopi (Pepi II) |
Dopo Nitokerty il Canone di Torino aveva cinque re prima di raggiungere il totale a conclusione della VI dinastia, ma si conservano solo i primi tre nomi e solo gli ultimi quattro periodi di regno, come segue:
Prenome | Nome | Elenco dei Re | Anni di regno |
Neferka, bambino ... | 4.9 | ||
Nufe | 4.10 | 2 anni, 1 mese, 1 giorno | |
Kakara | Ibi | 4.11 | 4 anni e 2 mesi |
4.12 | 2 anni, 1 mese, 1 giorno | ||
4.13 | 1 anno, 0 mesi, 1/2 giorno |
I successori di Merenra-Antyemzaef nell'elenco di Abido non possono essere identificati con alcuni di quelli già citati qui sopra e vengono inseriti nella VIII dinastia. Due re non collocati, Ity e Imhotep, sono nominati nello Wadi Hammamat, ed è possibile che fossero contemporanei alla VI dinastia.
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