Sahura
Nomi: | Sephres, Sahura, Horo Nebkhau |
Dinastia: | V (2510-2350 a.C.) |
Anni di regno: | 13 ( Manetone); 12 (Canone di Torino) [2492-2480 a.C. (Torino)] |
Collocazione storica: | Antico Regno 2700-2200 a.C. |
Storia: Narra una leggenda, giunta a
noi tramite uno scritto noto come "papiro Westcar", che a Cheope
fu predetto che la moglie di un sacerdote di Ra, Redgdet, sarebbe stata resa feconda da Ra
in persona e avrebbe generato tre gemelli destinati a regnare sull'Egitto. Questi tre
figli sarebbero i primi tre sovrani della V dinastia, Userkaf, Sahura e Kakai. Sembra però
accertato che almeno i primi due fossero in realtà figli di Shepseskaf
(ultimo faraone della IV dinastia) e
di sua moglie Khantkawes, figlia di Micerino.
Sita ad Abu Sir, in uno stato di conservazione discreto, è la
piramide del faraone Sahura, il cui nome è "L'anima di Sahura risplende". In
mancanza di una pubblicazione completa della piramide di Unis, è da quella
di Sahura che si può meglio comprendere le caratteristiche dei monumenti funerari della V
dinastia. Molto più piccole di quelle di Cheope e Chefren come
dimensioni, sono però almeno altrettanto belle. L'imponenza e l'austera semplicità
cedono il posto all'eleganza e alla perfezione artistica con un'evoluzione analoga a
quella avvenuta in Europa nel passaggio dall'architettura romanica alla gotica. Ai
disadorni pilastri rettangolari della IV dinastia si sostituiscono colonne che
rappresentano fasci di steli di papiro o sostengono capitelli squisitamente scolpiti a
imitazione delle foglie della palma da dattero. La ricchezza dei bassorilievi che adornano
ogni parte del complesso funerario è sbalorditiva sebbene una gran parte sia andata
perduta per il vandalismo delle generazioni seguenti avide della bella pietra calcarea per
i propri edifici. Dai pavimenti, spesso di basalto levigato, e dalle sculture di lucente
calcare bianco poggianti su zoccoli cubici di granito rosso è facile immaginare lo
splendore dell'insieme. Una sorprendente novità nella piramide di Sahura è una tubatura
di rame per lo scolo delle acque che correva lungo tutta la rampa d'accesso per un tratto
di oltre 300 metri. I soggetti dei bassorilievi sono molto vari e se tutti fossero giunti
fino a noi potrebbero illustrare meglio di qualsiasi narrazione scritta quali fossero le
attività e le aspirazioni del re e dei suoi sudditi. Tra le illustrazioni meno
realistiche una ci mostra il faraone accolto dal dio Khnum e allattato dalla dea avvoltoio
di Nekhen (Ieracompoli); in altre si vedono immaginarie portatrici di offerte che
personificano i vari aspetti della natura come il mare e il frumento, o concetti astratti
come la gioia. In netto contrasto con questi motivi puramente intellettuali stanno una
mirabile scena di caccia nel deserto e i resti di un'altra che rappresenta l'agguato agli
ippopotami nel fiume; scene realistiche anche se il soggetto era forse già divenuto
convenzionale e non è affatto certo che Sahura in persona fosse incline a questo genere
di attività. Da segnalare è la campagna contro i Libi che fruttò uno straordinario
bottino e la sottomissione dei principi stranieri con le loro famiglie. Anche più
interessante dal punto di vista pittorico è la grande scena delle navi di ritorno dalla
Siria con a bordo marinai e asiatici che alzano le braccia in segno d'omaggio al faraone,
forse ispirata a una spedizione nel Libano per procurarsi il pregiatissimo legname delle
sue foreste.
Tomba:
Pianta del complesso funerario di Sahura:
1: imbarcadero del tempio a valle; 2: imbarcadero aggiunto; 3: sala colonne; 4: sala di accesso alla Via Cerimoniale; 5: Via Cerimoniale; 6: atrio del Tempio Funerario; 7: corte porticata; 8: sala con magazzini e nicchie; 9: santuario; 10: ingresso della piramide: 11: piramide sussidiaria.
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