Micerino
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Storia: Un faraone dal breve regno, o forse due, separerebbe Chefren da Micerino, se è esatta la cifra di diciotto (o ventotto?) anni a questi assegnata dal Canone di Torino. A Micerino, o Menkaura, secondo una pronuncia che meglio si accorda alla scrittura geroglifica, appartiene la terza delle piramidi di Giza, una costruzione di dimensioni molto minori che avrebbe, tuttavia, gareggiato in splendore con le sue gigantesche vicine se il progetto di rivestirla per intero di granito rosso fosse stato portato a termine. Ma l'opera rimase incompiuta, e i mattoni grezzi impiegati in buona parte del corridoio soprelevato e del tempio in valle denunziano l'improvvisa morte del titolare. Come avvenne non si sa, ne è possibile dire fin dove si possa credere a Erodoto quando afferma che Micerino all'opposto dei suoi due grandi predecessori fu sovrano benefico e pio. Le scrupolose ricerche condotte da Reisner e dai suoi assistenti nella zona della terza piramide furono compensate dal ritrovamento di numerose e splendide statue, tra le quali il pezzo più bello è forse il gruppo in ardesia che rappresenta a grandezza naturale Micerino e la moglie e che oggi fa parte dei tesori del museo di Boston. Dopo Micerino le fortune della dinastia decaddero rapidamente.
Tomba:
Piramide di Micerino: 1: primo corridoio (incompiuto); 2: secondo corridoio; 3: cripta; 4: camera del sarcofago; 5: massiccio interno. |
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