Bubastis
La cittā, capoluogo di un nomo, fu per un periodo la capitale dell'Egitto; XXII dinastia, detta appunto bubastide. Le belle statuette in bronzo di gatti accucciati e ritti sulle zampe anteriori provengono spesso dai terreni intorno a Tell Basta, la collina archeologica vicino alla cittā di Zagazig. Rappresentano la dea gatta Bastet di Bubastis. In origine Bastet era una dea leonessa, soltanto in epoca tarda č stata associata al minore popolare felide. Gli scavi hanno documentato che il tempio di Bastet esisteva giā sotto la IV dinastia; nelle rovine sono identificabili il peristilio della XXII dinastia, il portale monumentale e il cortile del giubileo di Osorkon, una sala ipostila con colonne papiriformi del Regno medio e il santuario di Nekhtharehbe (Nectanebo II). Nella cittā sono visibili anche le rovine di un tempio di Pepi I e di un edificio in mattoni di Amenemhat III. Sono state rinvenute anche vaste necropoli di animali sacri, specialmente gatti.
Da "Guida alla civiltā dell'Egitto Antico" di Francesco L- Nera, ed. Mondadori
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