Tuthmosi II
Nomi: | Akheperenra, Dhutmose |
Dinastia: | XVIII (1548-1292 a.C.) |
Anni di regno: | [1501-1479 a.C.] |
Collocazione storica: | Nuovo Regno 1567-1080 a.C. |
Storia: Il problema che si era posto per la
successione di Amenofi , si ripropone negli stessi termini per Tuthmosi , che, come eredi legittimi, ebbe soltanto
figlie femmine. Anche questa volta perciò, fu un figlio illegittimo a salire al trono,
Tuthmosi II (figlio di una regina di rango inferiore, Mutnofre), e anch'egli sposò una
sua sorellastra, Hatshepsut. Il suo regno sarà segnato da due rivolte,
una nel paese di Kush e una in Siria e, anche se entrambe furono represse, la frequenza di
questi incidenti è indice della fragilità delle conquiste egiziane. L'esercito fa delle
incursioni e poi rientra in patria senza compiere un'effettiva conquista e, se per caso
costruisce fortezze dove sono stanziate le truppe, queste sono utilizzate per controllare
le strade, più che per governare gli indigeni. Il monumento principale del regno di
Tuthmosi II è una stele trionfale che porta la data dell'anno primo, collocata sulla
strada fra Aswan e File.
La morte di Tuthmosi II e l'assunzione al trono del successore venne annunciata con le
seguenti parole:
Essendo salito in Cielo, si congiunse agli Dei, e suo figlio ne prese il posto come
Signore dei Due Paesi e regnò sul trono di suo padre, mentre la sorella di questi, la
sposa del dio, Hatshepsut, governò il territorio e i Due Paesi erano sotto il controllo
di lei; il popolo lavorava per lei, e l'Egitto chinava il capo al suo cospetto.
Malgrado il modo conciso in cui è riferito il fatto, non è da vedere che Tuthmosi II non
sia morto di morte naturale. Una tomba quasi spoglia d'ornamenti a Biban
el-Muluk, contenente un sarcofago privo d'iscrizioni, presenta tali somiglianze con
quella di Tuthmosi I che, senza esitazione, è stata attribuita al figlio, e dall'aspetto
trascurato si può dedurre che nessuno si curasse molto del destino del defunto; il suo
tempio funerario, scoperto dai Francesi nel 1926, è piuttosto misero. Una stele,
proveniente con ogni probabilità da Eliopoli, lo raffigura in
compagnia della regina Ahmose, vedova di Tuthmosi I, e della figlia di lei, la
"grande sposa del re", Hatshepsut.
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