Sheshonq I
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Storia: Le prime notizie su questo sovrano sono
fornite da una lunga iscrizione scoperta ad Abido e composta
quando egli non era ancora che "gran capo dei Meshwesh, principe dei principi".
Era morto suo padre Nemrat, figlio di una dama di nome Mehetemwaskhe, e Sheshonq si era
rivolto al sovrano allora regnante per avere il permesso di istituire ad Abido un grande
culto funerario in suo onore. Sia il re che il "grande dio" (senza dubbio Amon)
avevano dato risposta favorevole. E quasi certo che il faraone in questione fosse l'ultimo
degli Psusennes
, essendo noto che Osorkon II
, figlio e successore di Sheshonq, ne sposò la figlia, Makara. A quanto si sa, il
nuovo sovrano ebbe numerosi figli, a ciascuno dei quali affidò gli incarichi più atti ad
assicurare la continuità del suo regime. Secondo la stele di Harpson, moglie di Sheshonq
e madre di Osorkon II fu Karoma, ma altrove essa è definita "Adoratrice del
Dio", titolo che si credeva escludesse qualsiasi rapporto coniugale.
Un altro figlio di Sheshonq era Iuput, che suo padre nominò gran sacerdote di Amon-Ra a Karnak, rompendo la tradizione ereditaria fino allora osservata. Fu
questa una mossa particolarmente abile, perché metteva sotto il controllo diretto del
sovrano quell'importantissimo ufficio, e pare che lo stesso sistema sia stato seguito per
parecchie generazioni successive. L'impresa maggiore di Iuput, o meglio di suo padre, fu
l'erezione di un vestibolo che conduceva entro il recinto del tempio principale di Karnak,
continuando verso occidente il muro meridionale della grande Sala Ipostila. Il Vestibolo
di Bubastis, come viene generalmente denominato, era inserito
fra il Secondo Pilone e un piccolo tempio di
Ramses III in mezzo
a un grande cortile anteriore che Sheshonq aveva senza dubbio progettato all'inizio, ma
che la morte gli impedì di portare a termine. A Silsila sulla sponda occidentale
un'iscrizione rupestre ricorda l'apertura di una nuova cava di arenaria destinata a
fornire la pietra per il cortile progettato e per il Pilone. L'iscrizione porta la data
del ventunesimo anno di regno di Sheshonq, l'ultimo secondo Manetone,
ma è probabile che i primi lavori, cioè quelli del vestibolo, fossero già stati
intrapresi da lungo tempo. Statue di Sheshonq e del suo successore, Osorkon II, sono state
trovate a Biblo, probabilmente inviate in dono dai faraoni stessi, e confermano la
rinnovata secolare amicizia dell'Egitto con i principi di quella città.
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