Hrihor

Nomi:    Hrihor
Dinastia XX (1184-1078 a.C.)
Anni di regno [1086-1079 a.C.]
Collocazione storica: Nuovo Regno 1567-1080 a.C.

Storia: I primordi della carriera di Hrihor sono avvolti nel mistero. La sua ascendenza rimane ignota, perché non parla mai né del padre né della madre. E certo che il suo enorme potere poggiava sulla carica di gran sacerdote a Karnak, dato che il suo nome è quasi sempre preceduto dal titolo di "primo profeta di Amon-Ra, Re degli Dei", e non tarderemo a vederlo rappresentato nelle funzioni del suo grado. E' improbabile che un ufficio di così alta responsabilità, dal quale dipendeva il controllo di tesori accumulati nei secoli, rimanesse a lungo vacante, ed è ovvio supporre che Hrihor sia stato l'immediato successore di Amenhotpe. Però non esistono prove ch'egli fosse passato attraverso i vari gradi religiosi che normalmente conducevano all'alto sacerdozio, per cui è opinione corrente che, come il re Horemheb, egli provenisse dall'esercito. E' vero che Hrihor portava abitualmente il titolo di "Comandante dell'esercito" o "Generale dell'esercito dell'Alto e Basso Egitto", portato poi anche dal figlio e dal nipote che gli succedettero, ma potrebbe darsi che l'attribuzione di questi incarichi fosse una pura necessità dettata dalle circostanze dell'epoca, o fosse stata sollecitata da lui stesso nell'assumere le cariche di Pinhasi; è tuttavia improbabile ch'egli abbia mai esercitato il governatorato della Nubia. A un certo momento non ben definito avanzò anche pretese al titolo di visir, sebbene sia lecito credere che questo incarico rimase in realtà affidato ad altri, C'è un tenue indizio che potrebbe spiegare perché Ramses XI lo scelse come gran sacerdote. Sua moglie Nodjme, che in seguito alle nozze con Hrihor acquistava automaticamente il rango di "grande concubina di Amon-Ra", era figlia di una certa Hrére, la quale portava lo stesso titolo e di conseguenza era, con tutta probabilità, la vedova di Amenhotpe. Se le cose stanno realmente cosi, Hrihor potrebbe esser giunto all'alto uffizio attraverso il matrimonio, anche se in ogni caso il forte carattere di lui influì certo sulla nomina. Nel tempio di Karnak dedicato a Khons, il più giovane componente la Triade Tebana, e iniziato da Ramses III , si può seguire il graduale sviluppo delle ambizioni di questo grande pontefice. Il fondatore del tempio e il figlio Ramses IV non erano riusciti a portare a termine che il santuario e le circostanti camere interne, mentre la costruzione interrotta fu ripresa soltanto sotto Ramses XI con l'erezione di una sala ipostila sul lato meridionale. Alcune delle scene di questa sala rappresentano Ramses in atto di fare offerte agli dei del luogo, secondo i modi tradizionali, ma in altre Hrihor ha un posto d'onore mai prima accordato a un semplice suddito. E' abbastanza naturale che il gran sacerdote di Amon-Ra sia ritratto mentre brucia l'incenso all'arrivo o durante la sosta della sacra barca dalla divinità suprema, tanto più che Ramses è citato nelle parole con le quali Amon esprime il suo compiacimento per lo splendido tempio di cui il re ha arricchito la città. Ma, su quattro delle otto colonne al centro della sala, Hrihor si fece ritrarre con inaudita arroganza in atti rituali davanti a uno o all'altro dei membri della Triade; e in due delle tre epigrafi dedicatorie, che corrono lungo la base delle pareti, solo Hrihor è nominato come donatore, mentre la persona del re è completamente ignorata. In un cortile anteriore, aggiunto da Hrihor forse un anno o due dopo a sud della sala ipostila, lo troviamo effigiato con l'ureo regale sulla fronte e persino con la doppia corona, sebbene ancora nelle vesti di gran sacerdote. Fatto ancor più rivelatore è che manca qualsiasi allusione a Ramses ed egli ha adesso assunto i titoli faraonici al completo, con un suo nome di Horo e cartigli distinti per il prenome e il nome: "Horo Toro Vigoroso-figlio-di-Amon, re dell'Alto e Basso Egitto, signore dei Due Paesi, Primo-profeta-di-Amon, figlio in-carnato di Ra, figlio-di-Amon- Hrihor". Di fronte a queste prove, è comprensibile che i primi egittologi abbiano creduto che l'ascesa al trono di Hrihor fosse venuta a coronare la vittoria del clero di Amon, e abbiano sostenuto che egli non avanzò pretese al trono finché la morte, per cause più o meno naturali, non tolse di mezzo l'ultimo faraone legittimo. A poco a poco però nuove testimonianze venute alla luce hanno imposto una ben diversa ricostruzione dei fatti. Al posto della datazione consueta secondo gli anni di regno del monarca, compare ora una nuova e misteriosa era, detta Ripetizione di Nascite. Ricordando che l'usurpatore Ammenemes I aveva adottato come nome di Horo l'espressione Weham-meswe "Ripetitore di Nascite ", e che Sethi I , il probabile fondatore della XIX dinastia , aveva apposto lo stesso termine alla datazione del suo primo e del secondo anno di regno, è ovvio che anche in quest'ultimo caso si voglia alludere a una qualche sorta di Rinascenza. Fortunatamente siamo in grado di stabilirne l'esatta data di regno corrispondente. Il papiro Mayer A del museo di Liverpool porta l'intestazione: "Anno 1 della Ripetizione di Nascite" ed enumera precisamente gli stessi ladri di tombe elencati sul verso del papiro Abbott, il quale reca a sua volta la data "Anno 1, primo mese dell'Inondazione, giorno 2, corrispondente all'anno 19". Dopo molte esitazioni e controversie si è capito che questo "anno 19" può solo riferirsi al regno di Ramses XI, del quale si sa da una stele scoperta ad Abido che visse fino all'anno 27. Essendo difficile porre in dubbio che la Rinascenza in questione non alluda a qualche importante avvenimento o decisione della carriera di Hrihor, questo fatto deve essere accaduto quando non erano trascorsi che due terzi del regno dell'ultimo ramesside. Tale conclusione ha ricevuto una conferma da una scoperta relativamente recente. Una scena e un'iscrizione incise sopra una parete del tempio di Karnak illustrano uno di quegli oracoli divenuti sempre più frequenti verso questo periodo. Si doveva nominare uno scriba per il magazzino di Karnak ed era stato fatto il nome di un certo Nesamùn. L'approvazione del dio era indicata da un grande cenno di assenso, ovvero da un'inclinazione della prua della barca di Amon-Ra, portata in processione sulle spalle dei sacerdoti. L'importanza della scena rappresentata sta nella persona del gran sacerdote che sottopone la domanda al dio, e nella data all'inizio dell'iscrizione: "Anno 7 della Ripetizione di Nascite... sotto Ramses XI", cioè nel venticinquesimo anno di regno del medesimo. La figura del sacerdote è accompagnata dalle parole: "Il flabellifero alla destra del re, il Figlio del re di Cush, il Primo Profeta di Amon-Ra, Re degli Dei, il Comandante dell'esercito, il Principe Payconkh". Ora Payconkh era il figlio maggiore di Hrihor, e siccome è inconcepibile che questi avesse lasciato l'alto sacerdozio mentre era ancora in vita, l'unica conclusione possibile è che Hrihor morì prima del settimo anno della Rinascenza, e, ad ogni modo, oltre un anno prima del suo sovrano. Alla luce di queste circostanze la teocrazia tebana fondata da Hrihor assume un aspetto notevolmente diverso. Dai titoli militari, giudiziari, amministrativi e sacerdotali, da lui portati, appare chiaro che egli riunì nella propria persona tutti i poteri dello stato e che li trasmise ai suoi discendenti, ma che non cinse mai effettivamente la Doppia Corona. Finché visse Ramses XI, fu questi a esser considerato il faraone. Entro i sacri recinti del grande tempio di Karnak, Hrihor poteva certo ostentare titoli regali, anche se non riuscì a darsi un prenome più altisonante di quello di "Primo Profeta di Amon"; ma nei pochi casi in cui il suo nome ricorre fuori da Karnak, esso non è mai racchiuso in un cartiglio, né egli osò mai adottare nelle date anni di regno suoi propri. La datazione secondo la "Ripetizione di Nascite" si riferisce, probabilmente, a una svolta fortunata nelle sorti del paese, che però non valse a riportare la residenza di Ramses a Tebe dove la sua tomba rimase incompiuta e non fu mai occupata. Quanto al sepolcro di Hrihor, i documenti in nostro possesso serbano il completo silenzio, e neppure gli scavi di Biban el-Muluk ne hanno rivelato traccia. Pare che sua moglie Nodjme (dalla quale ebbe diciannove figli e cinque figlie) gli sia sopravvissuta.


Torna indietro Vai alla XX Dinastia Vai alla XX Dinastia Elenco Dinastie Vai a "Storia"

Webmaster: Maurizio Lira - mlira@libero.it
Graphics & design: Maurizio Lira   Text & lettering: Simonetta Albericci
Tutte le fotografie pubblicate in questo sito sono di proprietà privata ed è vietato farne uso a fini commerciali.

Torna alla home page
Torna alla Home Page