Amenofi III
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Storia: Amenofi III, che successe naturalmente a suo
padre, è noto come il 're Sole' dell'Egitto, appellativo che gli deriva da
motivi diversi. Tra i suoi soprannomi ci fu quello di 'disco splendente del Sole',
ma furono soprattutto lo splendore della corte di cui si circondò e la grandezza dei suoi
monumenti a suggerirne l'assimilazione con Luigi XIV il più noto 're Sole' della
storia. In particolare la città di Tebe, dove il sovrano trasferì
la sua residenza nel ventinovesimo anno del regno, si abbellì di splendide costruzioni
che ne fecero il centro più prestigioso del Paese. Qui i numerosi palazzi reali si
affiancarono alle dimore sontuose dei funzionari, ricche di nuovi e raffinati oggetti
d'arredo, impreziosite dai fregi architettonici e ornate di verdi giardini che, con gusto
importato dall'Oriente, divennero parte essenziale delle architetture. La città
accoglievi degnamente la coppia reale, e Tye, la Grande Sposa, svolgeva un ruolo
complementare rispetto al marito che sempre assistette nelle decisioni più importanti.
Regina dai tratti fisici marcati, in particolare quelli del volto, Tye era forse di
origine nubiana. Fu spesso identificata come la personificazione della dea Hathor e quasi
sempre, nelle raffigurazioni, compare a fianco del marito a sottolineare il profondo
accordo della coppia. Il periodo del regno di Amenofi III fu improntato a grande
tranquillità sia interna sia esterna. Qualche tentativo di ribellione fu domato, ma
l'Egitto visse in pace con i potenti vicini che il sovrano, forse sottovalutandone le
potenzialità offensive, era solito definire 'fratelli'. Quasi tutte le energie
furono piuttosto impiegate nella realizzazione di opere civili, tra cui spicca il
celeberrimo tempio di Amon a Luxor, frutto dell'iniziativa
congiunta del re e del suo omonimo architetto. Qui, una volta l'anno, assunte le sembianze
di Min, Amon giungeva dopo aver lasciato la sua sede di Karnak e
aver oltrepassato il Nilo. Amenofi III fece ricostruire l'edificio originario in finissima
pietra calcarea; a lui dobbiamo le sale posteriori e il noto cortile ipostilo
caratterizzato da una selva di colonne. Sovrano di un Paese al suo apogeo politico ed
economico, Amenofi III forse confidò eccessivamente nella diplomazia (per rafforzare il
legame con il popolo dei Mitanni prese come moglie secondaria una principessa asiatica),
ma non si rese conto che l'assenza di campagne militari indeboliva i legami di obbedienza
verso l'Egitto dei potenti vicini e non avvertì che, a causa dell'indebolimento del
controllo, l'influenza ittita si andava imponendo sull'Asia Minore. Ricordato da numerosi
scarabei commemorativi, il sovrano 'Sole', coerentemente con il suo appellativo,
potenziò il culto di Aton, in ciò probabilmente influenzando le scelte religiose del
figlio e successore che della fede in quel dio avrebbe fatto il suo unico credo.
Del suo tempio funerario non sono rimaste che le due imponenti statue originariamente
poste a guardia dell'ingresso, i celebri colossi di Memnone.
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