Abu Simbel
Pianta del Grande Tempio: |
E' sulla riva
sinistra del lago Nasser, a solo una ventina di chilometri dal confine politico con il
Sudan. Il Grande Tempio, tecnicamente, rappresenta un'ingegnosa trasposizione nella roccia
della pianta del normale tempio dell'epoca. La parete rocciosa infatti è stata
all'esterno tagliata in forma di pilone, davanti al quale i quattro celeberrimi colossi
raffiguranti il sovrano seduto (la loro altezza è di circa 20 metri), sebbene tagliati
nella stessa roccia, assumono l'aspetto delle statue che si trovano davanti all'ingresso
dei templi. L'interno comprendeva una sala con una navata centrale fiancheggiata da
pilastri osiriaci, e prende il posto di quel che, per esempio al Ramesseo,
è il secondo cortile. Segue infine una sala ipostila in fondo alla quale sono ricavate
tre cappelle, quella centrale naturalmente più grande e contenente, sempre tagliate nella
roccia viva, quattro statue. Le dimensioni dei vari ambienti confermano il tipico
principio della diminuzione degli spazi architettonici dall'ingresso al santuario. Le
quattro statue del naos rappresentano le grandi divinità dei tre principali centri
dell'Egitto, Ptah menfita, Amon-Ra tebano e Ra-Harakhte eliopolitano, insieme allo stesso Ramses II (il terzo da sinistra) autodeificato in vita. Il
coronamento della facciata è costituito da una fila di babbuini che salutano il sole
nascente, il quale, due volte l'anno, faceva filtrare i suoi raggi attraverso tutto
l'edificio fino ad illuminare il naos e le statue degli dei, tranne quella di Ptah, dio
dell'oscurità. Da "Guida alla civiltà dell'Egitto Antico" di Francesco L- Nera, ed. Mondadori |
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