Psammetico II
Nomi: | Psammetico, Psammuthis, Neferibra Psamtek |
Dinastia: | XXVI (672-525 a.C.) |
Anni di regno: | [595-589 a.C.] |
Collocazione storica: | Terzo Periodo Intermedio 1080-665 a.C. |
Storia: Morto Neko II nel 595 a.C., gli succedette il figlio Psammetico II del cui regno, relativamente breve, fu spesso sottovalutata l'importanza. In realtà i monumenti che nominano il re o i suoi funzionari sono assai più numerosi di quelli dei due predecessori, e una molto dibattuta spedizione nella Nubia conferisce un particolare interesse a questo regno. Le notizie su questa spedizione derivano soprattutto da una lunga epigrafe, parte di un gruppo d'iscrizioni greche incise su uno dei colossi di Ramses II ad Abu Simbel, che dice:
Allorché il re Psammetico venne a Elefantina, questo fu scritto da coloro che navigarono con Psammetico figlio di Theocles, e si spinsero oltre Kerkis fin dove il fiume lo permette. Coloro che parlavano lingue straniere erano guidati da Potasimto, gli Egizi da Amasis.
É noto che Potasimto e Amasis vissero sotto il regno di Psammetico II e ricoprirono cariche
militari. La spedizione è ricordata anche da due stele assai guaste provenienti da Tanis
e da Karnak; la prima fornisce come data l'anno 3 e cita un re indigeno le cui truppe
furono massacrate, mentre la seconda afferma che fu raggiunta Pnubs. Ma se resta così
accertato che la campagna si estese più a sud di quanto non si era prima supposto, è
improbabile l'ipotesi che fosse la risposta di Psammetico a un tentativo etiopico di
riprendere possesso dell'Egitto, perduto dopo la fuga di
Tanuatamun
da Tebe.
É comunque durante il suo regno che si notano per la prima volta evidenti segni di ostilità
verso l'Etiopia da parte dei Saiti e che i nomi di
Taharqa
e dei suoi predecessori vengono sistematicamente cancellati dai loro monumenti.
Altrettanto problematica è una spedizione in Fenicia sotto Psammetico II, menzionata in un papiro tardodemotico; sembra però che si trattasse di una vicenda pacifica visto che furono chiamati a parteciparvi i sacerdoti di vari templi.
Come già aveva fatto Psammetico I, anche Psammetico II nominò sua figlia, Ankhnasneferibra, "Sposa del Dio" a Tebe. La principessa arrivò a Tebe nel primo anno di regno del padre e fu accolta dalla madre adottiva, Nitocris; pare che nello stesso tempo le venisse concesso il titolo di Primo Profeta di Amon, mai fino allora accordato a una "Sposa del Dio", ma quest'ultimo e più importante uffizio non fu da lei assunto che alla morte di Nitocris nel quarto anno del regno di Apries.
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