Isola di File
Monumenti dell'isola di File: 1, padiglione di Nectanebo I; 2, tempio di Arensnufi; 3,4, portici romani; 5, primo pilone di Tolomeo XIII; 6, "casa della nascita"; 7, tempio di Iside; 8, arco romano; 9, padiglione di Traiano. |
Cinque chilometri a monte di Assuan, alla fine del secolo scorso, è stato costruito uno
sbarramento, allo scopo di costituire un serbatoio idrico con cui fornire acque irrigue
nella stagione di magra del fiume. Le acque sommersero allora l'isola di File, che si
trova poco a monte di quello sbarramento, e i suoi monumenti risultarono visibili soltanto
in Agosto e in Settembre al momento dello svuotamento del bacino. Quando negli anni '60
del nostro secolo si costruì la nuova più grande diga di Assuan, che diede origine al
lago Nasser, i monumenti di File non sarebbero stati coinvolti dalle acque del lago,
trovandosi a valle del nuovo sbarramento. Tuttavia con le esperienze acquisite durante i
lavori di salvataggio dei monumenti condannati dalla diga e con tecnologie più avanzate a
disposizione, si decise di recuperare definitivamente anche i monumenti dell'isola di
File, operandone lo smontaggio ed il trasferimento sulla vicina isola di Agilkia,
specialmente rimodellata per ripetere l'aspetto dell'isola originaria. E' quindi ad
Agilkia che oggi si visita il santuario di Iside, celebre luogo di pellegrinaggio
costruito soprattutto in età tolemaica. Considerando il complesso degli edifici di File
da sud a nord, si ha dapprima, sulla riva del fiume, il padiglione di Nekhtnebef (Nectanebo I), poi
sulla destra il tempio di Arensnufi, di cui è interessante il fatto che sia stato
costruito in onore di Tolomeo IV Filopatore e di un re meroitico. Due portici divergenti
di epoca romana, di cui uno segue la riva del fiume, portano al primo pilone, il più
grande, di Tolomeo XIII. Tra questo ed il secondo pilone (ancora Tolomeo XIII) non
parallelo al primo, sorge la "casa della nascita", costruita da Tolomeo VII
Neofilopatore. A sinistra del secondo pilone vi è l'edicola degli Antonini o porta di
Adriano. Dietro e appoggiato al secondo pilone, sta il vero e proprio tempio di Iside, con
l'ipostila a dieci colonne di Tolomeo VII Neofilopatore, il santuario di Tolomeo II
Filadelfo e, sulla terrazza del tetto, una cappella funeraria di Osiride. Alle spalle del
tempio, all'estremità settentrionale dell'isola, si trova un arco romano o porta di
Diocleziano e, sulla riva orientale, l'edificio più bello dell'isola, il padiglione di
Traiano, a forma di portico rettangolare con quattordici colonne con capitelli
campaniformi. Era probabilmente in rapporto, come il padiglione di Nectanebo, con i riti
che si svolgevano quando la processione della dea lasciava l'isola o vi ritornava. Da "Guida alla civiltà dell'Egitto Antico" di Francesco L- Nera, ed. Mondadori |
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